Buongiorno lettori! Come va? Il tempo da voi è ancora orrendo? Oggi sono al lavoro, ma ho programmato per voi la mia recensione di Intenso come un ricordo, il nuovo romanzo di Jodi Picoult ricevuto dalla Corbaccio che ringrazio tantissimo.
Titolo: Intenso come un ricordo
Autore: Jodi Picoult
Editore: Corbaccio
Pagine: 500
Prezzo: € 16,40
Data di pubblicazione: Giugno 2014
Sage ha 25 anni, ha il volto sfigurato da una cicatrice e lavora di notte in una panetteria. Non ama stare con le persone, soprattutto dopo aver perso i suoi genitori. Eppure un giorno fa amicizia con un anziano novantenne, si fida di lui, si confida, chiacchiera ogni giorno con Josef, fino a quando lui non le rivela di essere stato una SS nella Germania nazista.
Intenso come un ricordo è un libro denso, profondo, toccante. E’ un libro che mi ha colpita dritta al cuore toccando la mia sensibilità. Eppure quanti libri abbiamo letto che parlano dello sterminio degli ebrei della seconda guerra mondiale? Quante volte a scuola abbiamo studiato la Germania nazista? Quanti film abbiamo visto? Non è mai abbastanza per non dimenticare l’orrore che ha commesso l’uomo mezzo secolo fa. Non è abbastanza perché queste cose tutt’oggi accadono in alcuni posti del mondo. Nonostante le testimonianze, i documentari, i libri, i musei, leggendo ancora gli orrori che hanno vissuto i deportati, vengono le lacrime agli occhi, i brividi e la nausea. Ed è così che ci fa sentire la nonna di Sage, Minka, sopravvissuta ad Auschwitz quando racconta alla nipote ciò che ha vissuto. Sage, dopo aver scoperto il segreto di Josef, ex SS nazista, si mette all’opera. Contatta l’FBI per i criminali di guerra perché una SS, nonostante abbia commesso atrocità più di 70 anni fa, non può restare impunita. Durante le sue ricerche, riesce a convincere sua nonna Minka a raccontare la sua terribile esperienza. Dire che sono sconvolta è poco, perché ogni volta che leggo questo genere di storie, soffro. Sono storie che fanno pensare alla vita, a cosa è stato perso, a cosa ha fatto l’uomo. Intenso come un ricordo è un libro che mi ha fatto ricordare, ma soprattutto mi ha insegnato qualcosa. Minka mi ha dimostrato che non è importante sapere cosa abbiamo perso, ma cosa invece ci è rimasto. Jodi Picoult colpisce ancora con questo suo nuovo libro. Avevo già apprezzato lo stile di questa autrice con Incantesimo tra le righe, anche se di un genere diverso. Intenso come un ricordo è suddiviso in tre parti: la prima ci presenta Sage, la sua vita, il suo lavoro e la sua amicizia con Josef; la seconda parte si dedica al racconto di sua nonna nei campi di concentramento; la terza parte ritorna alla vita di Sage. Ho trovato un po’ lenta, ma necessaria, la prima parte del libro dedicata a Sage. La seconda parte è quella che mi ha fatto soffrire e rabbrividire. I racconti della nonna sopravvissuta mi hanno sconvolta parecchio. L’ultima parte, il finale, mi ha lasciata un po’ delusa. In genere è difficile accontentarmi con i finali, ma questa volta la Picoult mi ha fatto proprio arrabbiare. Avete mai provato quella sensazione di ingiustizia quando un finale non va come vorreste? Ecco, mi è successo con questo romanzo. Nonostante la delusione finale, questo libro così profondo, pieno di sentimenti, di amore e di odio, mi è piaciuto tantissimo. Credo che sia uno di quei libri che tutti dovrebbero leggere, per pensare, per non dimenticare e per imparare qualcosa di nuovo.
Dreaming Fantasy
Titolo: Intenso come un ricordo
Autore: Jodi Picoult
Editore: Corbaccio
Pagine: 500
Prezzo: € 16,40
Data di pubblicazione: Giugno 2014
TRAMA:
Sage Singer è una ragazza solitaria. Evita ogni contatto col mondo, nasconde il proprio volto sfregiato in seguito a un incidente, si rifugia in una relazione clandestina con un uomo sposato. Ha scelto di fare la panettiera, soprattutto per lavorare di notte, nell’isolamento della sua cucina. L’unico a fare breccia nella prigione quotidiana in cui si è rinchiusa Sage è un anziano signore di origine tedesca, Josef Weber, benvoluto da tutti nella piccola comunità in cui vive. Ma un giorno Josef rivela alla ragazza un segreto terribile, confessandole il suo passato di ss e carnefice ad Auschwitz. Non solo, le chiede il perdono per i suoi crimini e, infine, di aiutarlo a morire. Sage, di famiglia ebraica ma atea, è tormentata da un dilemma atroce: sua nonna, Minka, è una sopravvissuta dei campi di concentramento, e solo settant’anni dopo quell’esperienza svela alla nipote il baratro in cui è sprofondata durante la deportazione. Come si può reagire quando si capisce che la persona che ha di fronte incarna il male assoluto? E’ possibile cancellare un passato criminoso con un comportamento irreprensibile? Si ha il diritto di offrire perdono anche se non si è la vittima diretta di un’ingiustizia? E… qualora Sage accogliesse la richiesta di Weber, si tratterebbe di vendetta… o di giustizia? Più voci narranti si alternano nella scrittura di Jodi Picoult, come sempre magistrale nel riannodare il filo dei ricordi sepolti nel passato e delle emozioni che agitano il presente. E la chiave, ancora una volta, sta nella potenza della narrazione: «Un racconto può essere molto potente. Può cambiare il corso della storia. Può salvare una vita. Ma può anche essere un buco nero, o le sabbie mobili, in cui si rimane impantanati, incapaci di scrivere per liberarsi». Sta a noi, alla nostra coscienza, scegliere la strada da prendere.
L'AUTRICE:
Jodi Picoult vive ad Hanover, New Hampshire, con il marito, i tre figli e numerosi animali domestici. Autrice di 23 romanzi pubblicati in 35 lingue e ha venduto più di 12 milioni di copie in tutto il mondo. Corbaccio ha pubblicato «La custode di mia sorella», «Il colore della neve», «Senza lasciare traccia», «Diciannove minuti», «Un nuovo battito», «La bambina di vetro», «Le case degli altri», «L'altra famiglia», «Intenso come un ricordo» e, con Samantha van Leer, «Incantesimo tra le righe».
LA MIA RECENSIONE:
Sage ha 25 anni, ha il volto sfigurato da una cicatrice e lavora di notte in una panetteria. Non ama stare con le persone, soprattutto dopo aver perso i suoi genitori. Eppure un giorno fa amicizia con un anziano novantenne, si fida di lui, si confida, chiacchiera ogni giorno con Josef, fino a quando lui non le rivela di essere stato una SS nella Germania nazista.
Intenso come un ricordo è un libro denso, profondo, toccante. E’ un libro che mi ha colpita dritta al cuore toccando la mia sensibilità. Eppure quanti libri abbiamo letto che parlano dello sterminio degli ebrei della seconda guerra mondiale? Quante volte a scuola abbiamo studiato la Germania nazista? Quanti film abbiamo visto? Non è mai abbastanza per non dimenticare l’orrore che ha commesso l’uomo mezzo secolo fa. Non è abbastanza perché queste cose tutt’oggi accadono in alcuni posti del mondo. Nonostante le testimonianze, i documentari, i libri, i musei, leggendo ancora gli orrori che hanno vissuto i deportati, vengono le lacrime agli occhi, i brividi e la nausea. Ed è così che ci fa sentire la nonna di Sage, Minka, sopravvissuta ad Auschwitz quando racconta alla nipote ciò che ha vissuto. Sage, dopo aver scoperto il segreto di Josef, ex SS nazista, si mette all’opera. Contatta l’FBI per i criminali di guerra perché una SS, nonostante abbia commesso atrocità più di 70 anni fa, non può restare impunita. Durante le sue ricerche, riesce a convincere sua nonna Minka a raccontare la sua terribile esperienza. Dire che sono sconvolta è poco, perché ogni volta che leggo questo genere di storie, soffro. Sono storie che fanno pensare alla vita, a cosa è stato perso, a cosa ha fatto l’uomo. Intenso come un ricordo è un libro che mi ha fatto ricordare, ma soprattutto mi ha insegnato qualcosa. Minka mi ha dimostrato che non è importante sapere cosa abbiamo perso, ma cosa invece ci è rimasto. Jodi Picoult colpisce ancora con questo suo nuovo libro. Avevo già apprezzato lo stile di questa autrice con Incantesimo tra le righe, anche se di un genere diverso. Intenso come un ricordo è suddiviso in tre parti: la prima ci presenta Sage, la sua vita, il suo lavoro e la sua amicizia con Josef; la seconda parte si dedica al racconto di sua nonna nei campi di concentramento; la terza parte ritorna alla vita di Sage. Ho trovato un po’ lenta, ma necessaria, la prima parte del libro dedicata a Sage. La seconda parte è quella che mi ha fatto soffrire e rabbrividire. I racconti della nonna sopravvissuta mi hanno sconvolta parecchio. L’ultima parte, il finale, mi ha lasciata un po’ delusa. In genere è difficile accontentarmi con i finali, ma questa volta la Picoult mi ha fatto proprio arrabbiare. Avete mai provato quella sensazione di ingiustizia quando un finale non va come vorreste? Ecco, mi è successo con questo romanzo. Nonostante la delusione finale, questo libro così profondo, pieno di sentimenti, di amore e di odio, mi è piaciuto tantissimo. Credo che sia uno di quei libri che tutti dovrebbero leggere, per pensare, per non dimenticare e per imparare qualcosa di nuovo.
Valutazione:
Allora lettori, aspetto il vostro parere. Cosa ne pensate? Qualcuno di voi l'ha letto? Vi ispira? Fatemi sapere!
Dreaming Fantasy
Amo molto questa autrice, e prima o poi leggerò anche questo libro.
RispondiEliminaSono contenta che tu abbia deciso di provare anche questo genere, capisco quanto sia difficile leggere certe storie, ma come hai detto tu ci servono proprio per capire e non dimenticare. Bellissima recensione.
Grazie mille Monica! Sono contenta di aver letto questo libro perché mi ha lasciato qualcosa di importante!
EliminaNon ho mai letto nulla della Picoult, questo sembra molto bello! Me lo segno da leggere ma in un altro momento, al momento voglio dedicarmi a letture leggere ;)
RispondiEliminaAssolutamente, quando arriverà il suo momento leggilo, fidati! Lo consiglio a tutti!
EliminaNon l'ho letto, e almeno per ora non penso che lo leggerò. Sarà perché, stupidamente, in estate voglio leggere solo romanzi leggeri e non impegnativi. Sarà perché tratta di un argomento davvero molto molto intenso (proprio come dice il titolo).
RispondiEliminaDavvero una bella recensione, comunque, Leda. Quando avrò voglia di riconnettere il cervello e pensare e riflettere, allora prenderò questo romanzo in considerazione. :)
Giada esatto, è un libro molto profondo, denso e intenso. E' un libro che necessita del suo momento giusto!
EliminaBellissima recensione!!
RispondiEliminaNon ho mai letto niente di questa autrice e penso che inizierò proprio con questo libro.
Bravissima, vedrai che ti innamorerai della Picoult!
EliminaSì mi piacerebbe leggerlo, magari dopo il periodo estivo...anche io nella bella stagione preferisco libri light :))
RispondiEliminaCerto, leggilo quando sarà il suo momento! E vedrai che sarà bellissimo, fidati!
EliminaNon vedo l'ora di leggerlo anche io! Penso che, con calma e col tempo, leggerò tutti i libri della Picoult piano piano :3
RispondiEliminaLa mia amica che li ha letti tutti comunque dice che lei i finali li fa sempre così D: almeno però sono pronta psicologicamente per i prossimi libri D:
Ecco D: scommetto anche se La custode di mia sorella ha un finale nello stesso stile, che rabbia ç__ç
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