sabato 11 giugno 2016

Blogtour: "Tiger Fighters" di Dilhani Heemba - tappa #2 prologo

Buongiorno lettori! Oggi il mio blog ospita la seconda tappa del blogtour dedicato a Tiger Fighters, il nuovo romanzo di Dilhani Heemba, autrice che ho conosciuto qualche anno fa grazie alla saga di Nuova Terra che ho amato. Ho accettato infatti con piacere di far parte del tour!
In questa tappa potrete leggere il prologo per assaggiare lo stile di Dilhani,il calendario tappe e il form con le regole per partecipare al giveaway! Iniziamo con la presentazione del romanzo!

TIGER FIGHTERS DI DILHANI HEEMBA


TIGER FIGHTERS
di Dilhani Heemba
Tiger Fighters #1
Autopubblicato Pagine: 551 Prezzo: 17,99 €
Data di pubblicazione: 21 giugno 2016

TRAMA:
L'India ha distrutto l'Occidente e ora ha un governo dittatore che inquina il mondo. I Tiger Fighters, in cambio del sangue di Shiva, hanno promesso di combattere i demoni e il governo, erigendo templi e stringendo nodi, distruggendo fabbriche e assassinando. La famiglia di Daksha è stata allontanata quando suo padre li ha maledetti, ritenendoli responsabili della morte della madre. Anni dopo, il padre incendia un tempio per vendicarsi e scioglie involontariamente uno dei nodi che trattiene i padri dei demoni, i rakshasa. I Tiger Fighters partono alla ricerca di Daksha, nella speranza che possa rivelare loro dove sia l'uomo e obbligarlo a rifare i nodi. Daksha, però, li ha rinnegati per tutta la vita, crescendo in fretta sulle strade di Delhi, tra incontri clandestini e cacce ai demoni e frequentando gli ambienti più marci dei ricchi imprenditori e, proprio ora che è a capo del gruppo governativo che combatte sul campo i Tiger Fighters, non ha alcuna intenzione di stare dalla loro parte. O almeno crede. Perché la strada della vendetta non appare più così facile, quando ci sono di mezzo le ingiustizie, la morte e un passato non del tutto privo di ricordi felici che ora sembra darle la caccia.

PROLOGO

Di seguito vi riporto il prologo di Tiger Fighters sperando di stuzzicare la vostra curiosità.

Sotto le immense foglie di palma che si piegavano sul terreno quasi a voler formare una cupola, il sacerdote prese il bambino dalle mani della madre.
Anil, così lo avevano chiamato. Anil che, piccolo com’era, già sorrideva, anche ora che la madre, con le lacrime che le rigavano le guance scure, lo lasciava nelle mani del Male, degli spiriti che di lui si sarebbero impossessati e che poi sarebbero stati trucidati, assieme a quel corpicino morbido e innocente.
Il sacerdote non guardò la donna, non lo faceva mai, non era in grado di reggere il dolore che quegli occhi esprimevano; era troppo devastante e, sebbene questo lo facesse sentire un vigliacco, lui li evitava sempre.
Si voltò verso il fuoco e salmodiò a voce bassissima. Poi iniziò il suo mantra «Om namah Shivaya om», la voce profonda vibrante. «Om tryambakaṃ yajāmahe sugandhiṃ puṣṭi-vardhanamurvārukam iva bandhanān mṛtyor mukṣīya māmṛtāt», ripeté più volte «Om Shanti om.»
Anil, nudo ed estasiato dall’armonia nella voce del sacerdote, sgambettò.
«Ecco la nostra offerta per il tuo sangue, ecco il nostro pegno per le vittorie e le grazie che ci hai concesso.» Con queste parole, l’uomo sollevò il bimbo nell’aria e lo protese verso le fiamme.
Anil agitò il capo, la piccola testa ciondolò; non poteva sapere, non poteva avere paura, non incrociò lo sguardo della madre perché non c'era nulla che potesse comprendere; ma lei sì. Sua madre capiva benissimo, la vita, la morte, il dolore, due figli portati via dal morbo, un terzo figlio portato via dai demoni. Non poteva permetterselo.
Aveva la forza del corpo, era giovane, possedeva il sangue di quella divinità che ora voleva suo figlio. Nemmeno il sari, che aveva stretto troppo attorno alla vita, sarebbe riuscita a fermarla. Fece tre lunghi passi e strappò Anil dalle mani del sacerdote.
I presenti rimasero attoniti, il sacerdote aprì la bocca, il fuoco scoppiettò incurante. «Non lo avrai, Shiva! Vieni, mio signore, fatti vedere. Non avrai questo bambino. Il mio Anil non c'entra con questa storia. Vieni, Shiva, vieni a prendere me, se questi patti esistono ancora. Fammi vedere il tuo viso divino che mi strappa il cuore del mio cuore.» La donna strinse al petto suo figlio e solo allora le gambe cedettero, per la paura che le riempiva le viscere, ora che la sfrontatezza del gesto si stemperava nella consapevolezza che ci sarebbero state delle conseguenze.
E ci furono.
Subito.
In quella radura, sotto le foglie di palma, le stelle tremolanti si dissolsero in un buio cupo e denso; i presenti si accalcarono l’uno sull’altro, nei loro sarong variegati; qualcuno richiamò la donna, qualcuno supplicò il sacerdote di fare qualcosa, tutti si lamentarono del gesto assurdo per poi zittirsi, di colpo, terrorizzati, fissando il fuoco che innalzava le sue fiamme crepitanti e si apriva alle tenebre dividendosi in due.
Da quella porta uscì una figura imponente, i capelli annodati sul capo, tre strisce parallele sulla fronte ampia, un serpente che avvolgeva il collo come uno scialle e un tridente stretto nella mano. Il sacerdote si inginocchiò e si prostrò a terra, imitato dai presenti. «Shiva, nostro signore», disse l’uomo giungendo i palmi delle mani sopra il capo.
La figura uscì dalle fiamme e raggiunse la terra; non camminava, fluttuava con grazia inumana. Posò gli occhi liquidi sulla donna.
«Mi avete chiamato.»
Non era chiaro se fosse una domanda e nessuno rispose; poi la madre di Anil sollevò il viso, ora teso, ma privo di lacrime. «Sono stata io, mio signore, per offrirmi al posto di mio figlio. Per chiedere che questi sacrifici non debbano più avvenire.» Lo aveva chiamato, ormai non aveva nulla da perdere. «I tamil hanno vinto, grazie al tuo dono, hanno avuto una terra che poi hanno abbandonato e ora sono confinati nel ghetto, con gli stranieri, con la povertà, con le malattie; quel dono è ormai perso nel tempo e i figli sono il nostro unico bene.»
Il dio mosse le mani nell’aria, come se danzassero, leggiadre, immerse nell’acqua invisibile.
«Non è passato tanto tempo, nemmeno un secolo umano: per me, come fossero pochi giorni.»
Un secolo umano, in una terra in cui si moriva da giovani, erano almeno sei generazioni; nessuno dei presenti aveva conosciuto gli uomini che avevano fatto il patto con Shiva, né la loro terra: le Tigri Tamil erano state dimenticate. La madre di Anil, però, capiva il senso delle parole di quella divinità e deglutì. Shiva osservò il bimbo, che ricambiò il suo sguardo incuriosito. Sua madre si passò la lingua sulle labbra riarse dalla paura.
«Vi ho donato un potere e sui vostri testi avete scritto la storia: come Shiva ha liberato gli spiriti pur di concedervi quanto avevate richiesto. Quegli spiriti erano nella dimensione di mezzo, dove lo strato è sottile e raggiungere il mondo umano è facile; voi avete acconsentito, in nome della vittoria, a offrire un neonato allo spirito errante perché poteste poi ucciderli entrambi. Questo è il patto che voi avete siglato.
Un patto ora non vi è più gradito.»
«Mio signore, mio dolcissimo Shiva», disse la donna, prostrata a terra ma con voce ferma. «Quel patto non lo abbiamo stipulato noi, noi non dobbiamo più vincere alcuna guerra. Ti chiediamo, ti supplichiamo, di mostrarci un altro modo per trattenere gli spiriti, un modo che non chieda il prezzo dei nostri figli senza colpe.»
«Io sono Colui che distrugge e Colui che ricrea. Io vi ho dato il mio sangue e la mia forza perché io sono il Benefattore e nella benevolenza di Dio avete avuto la vostra vittoria. La guerra è finita e voi l’avete vinta, poi avete abbandonato quelle terre, ma, ecco, il vostro sangue è legato al mio, per sempre, per ogni nuova generazione, con i figli dei vostri figli. Questo non si può cambiare.» Fluttuò sulla terra davanti a lei.
«Ti preghiamo, Shiva il Generoso, di rivelarci un modo, sapremo ricompensare tutto ciò», insistette il sacerdote.
«Ebbene, io sono Shiva il Generoso e voi mi avete chiesto aiuto, dunque vi rivelerò che esiste un modo: costruite sette templi e per ogni tempio una mia statua e su ogni statua stringerete dei nodi che la statua stessa terrà saldi. Solo allora gli spiriti più oscuri, i rakshasa, figli del Male, padri dei demoni, saranno tenuti nel mondo del mezzo, sappiate, però, che i loro figli varcheranno quelle porte e voi ne sarete i custodi. Voi che avete il mio sangue, voi che un tempo vi faceste chiamare tigri, voi sarete i responsabili e li combatterete con tutte le armi a disposizione fin quando ce ne saranno, per tutte le vostre discendenze, vi organizzerete per non farli rimanere sulla terra; per essere sempre pronti ad affrontarli.
E ristabilirete la vita sul suolo indiano, lo stesso che vi distrugge e devasta il mondo, questo lo tramanderete ai vostri figli, in nome di Shiva, perché abbiate l’amore, la luce e la redenzione. I testi sacri dicono che Shiva dà grandi doni per piccole offerte, ecco il mio dono, ecco le vostre offerte. Mantenete questo equilibrio, perché io distruggo e io ricreo.»
In quel modo, Shiva il Benefattore stipulò il suo nuovo patto e se ne andò; il fuoco si ridimensionò e le stelle tornarono a brillare nel cielo, oltre le palme.
1 "Signore, prendo rifugio da te" o "mi inchino davanti a te"
2 "onoriamo il triplice aspetto del Divino, che tutto vede e conosce, colui che col profumo soave ci nutre tutti, come un frutto si stacca da solo dalla pianta quando è maturo, possa Egli liberarci dalla morte per l'immortalità"
3 "pace"
4 largo pezzo di stoffa drappeggiato intorno alla vita




CALENDARIO BLOG TOUR

Vi ricordo il calendario con tutte le tappe del tour!
10/06 Prima tappa » Regin La Radiosa Presentazione
11/06 Seconda tappa » Dreaming Fantasy Incipit
13/06 Terza tappa » La bella & il cavaliere Intervista
15/06 Quarta tappa » La tana di una Booklover Personaggi
17/06 Quinta tappa » Leggere Romanticamente Ambientazione & musica
21/06 Sesta tappa » Sognando leggendo Giveaway

PREMI & REGOLE

Partecipando a questo tour potrete vincere una copia cartacea autografata dall'autrice!
Il vincitore verrà estratto a random al termine del GA, il 21 giugno. Per partecipare al blogtour dovete:
  • essere follower di tutti i blog che ospitano il tour
  • Commentare tutte le tappe e lasciare la vostra email
Opzionale:
  • Mettere mi piace alla pagina Facebook dell’autrice
  • Condividere sui vari social! Potete anche esporre il bannerino qui sotto se avete un blog.
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FORM

a Rafflecopter giveaway

Ed ecco tutto! La mia tappa è finita e spero di avervi incuriosito!
Cosa ne pensate di questo libro? Vi ispira?
Dreaming Fantasy

4 commenti:

  1. Dico che erano mesi ormai che non vedevo l'ora uscisse! ù.ù E ormai l'attesa è finita! :D
    Questo prologo mi ha incuriosita ancora di più e adoro già l'atmosfera che si respira in questo nuovo romanzo!

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  2. Non vedo l'ora di averlo tra le mani. Il prologo mi ha incuriosita molto anche se già avevo letto qualcosa sul gruppo fb di Dil...

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  3. Lo voglio! Attendo da troppo questo libro :-p

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