domenica 17 agosto 2014

Recensione: Dio di illusioni di Donna Tartt

Buona domenica lettori! Come state? Oggi giornata sonnacchiosa per me, ma sono di buon umore perché dopo settimane che non si vede il cielo, è tornato il sole. Oggi mentre prendevo il sole ho finito di leggere Dio di illusioni di Donna Tartt, un romanzo apprezzato in tutto il mondo. Vi dirò che questo libro mi è piaciuto, ma è stata una lettura strana e particolare, forse unica.

Titolo: Dio di illusioni
Autore: Donna Tartt
Editore: Rizzoli
Pagine: 622
Prezzo: € 11,00
Data di pubblicazione: 9 aprile 2003
TRAMA:
Un piccolo raffinato college nel Vermont. Cinque ragazzi ricchi e viziati e il loro insegnante di greco antico, un esteta che esercita sugli allievi una forte seduzione spirituale. A loro si aggiunge un giovane piccolo borghese squattrinato. In pigri weekend consumati tra gli stordimenti di alcol, droga e sottili giochi d'amore, torna a galla il ricordo di un crimine di inaudita violenza. Per nascondere il quale è ora necessario commeterne un altro ancora più spietato...





L'AUTRICE:
Donna Tartt ha esordito a ventotto anni con il romanzo Dio di illusioni (Rizzoli 1992, disponibile in BUR), clamoroso best seller tradotto in 23 paesi.
LA MIA RECENSIONE:
Non so bene perché ho comprato questo libro. Ultimamente nelle librerie ho visto delle vere e proprie montagne di Il cardellino di Donna Tartt, vincitore del premio Pulitzer. E forse per questo motivo nel web si è iniziato a parlare della Tartt e ho letto tanto entusiasmo per Dio di illusioni, altro suo romanzo ristampato recentemente. Allora ho comprato Dio di illusioni, l’ho comprato senza pensarci. La cover mi piaceva, la trama pure. Devo dire che non mi aspettavo un libro così, denso e per certi versi pesante. In verità ho avuto uno strano rapporto con questo libro. Appena l’ho iniziato, non mi piaceva. Non mi piaceva la lentezza con cui veniva raccontata la storia, non mi piaceva quello che mi ero ritrovata fra le mani. Un libro pesante, non adatto ai giorni di sole presi in cortile o alle serate a letto, stanca dopo il lavoro. Continuavo a pensare “Non mi piace, non mi piace, non mi piace”. Eppure non riuscivo a staccarmi dalle pagine del libro, perché la Tartt scrive così bene che sa rendere interessante anche un dialogo banale. Dopo un centinaio di pagine, mi sono resa conto che invece questo libro era affascinante. Mi ha tenuta incollata alle pagine come una calamita, nonostante la trama fosse davvero poco elaborata, breve. Potrei raccontarvi la storia del libro in meno di cinque righe credo. Allora vi starete chiedendo cosa c’è scritto in 620 pagine.
Questo bel mattoncino, inizia con il ritrovamento di un cadavere di un giovane ragazzo, Bunny. E da qui, si percorre all’indietro tutta la storia di Bunny e i suoi amici, fino ad arrivare alla sua morte. Dio di illusioni racconta la storia di Richard, Charles, Camilla, Henry, Francis e Bunny, sei giovani ragazzi ricchi e viziati, appassionati di greco che studiano insieme al college.
La storia ruota attorno alla loro malata e per certi aspetti perversa amicizia, ai sottili fili che li legano. Questi ragazzi viziati sono dediti all’alcool e ad ogni tipo di droga, pasticche o farmaci in grado di sballarli. Sono appassionati, ossessionati dal greco. La Tartt ci racconta ogni loro piccolo gesto, pensiero e rapporto, fino a creare un quadro completo del loro carattere. Non credo che capirò mai i comportamenti di questi ragazzi e per questo motivo credo, Dio di illusioni, è uno di quei libri che va riletto. Ogni tanto credo che lo sfoglierò e lo rileggerò, perché nonostante la pesantezza del libro, le lunghe descrizioni e discorsi in cui si perde l’autrice, resta assolutamente un bel libro. Bello non perché è ricco di azione o di colpi di scena. Non è importante sapere chi ha ucciso chi, perché si sa dalle prime pagine. E’ interessante la vita di questi ragazzi di vent’anni che si consumano, si rovinano e si ossessionano. Non so perché, ma questo romanzo mi ha ricordato uno di quei film anni ’80 in cui i personaggi sono tutti dei ragazzi giovani e drogati che dopo tanti anni si ritrovano rovinati a vivere una vita davvero misera. Dio di illusioni mi è piaciuto perché è scritto bene e perché è un libro particolare, ma mi ha lasciato una sorta di tristezza e dispiacere.
Valutazione:

Allora lettori, tocca a voi! Conoscete questo libro? Qualcuno di voi l'ha letto? Aspetto i vostri commenti!
Dreaming Fantasy

8 commenti:

  1. Del libro, sinceramente, ricorderò soltanto che è scritto benissimo. Però niente di originale. Nemmeno un po'. Mi ha ricordato un'infinità di film - alcuni successivi, altri precedenti - e il finale, parlo della sorte di Henry, l'ho trovato incoerente e frettoloso. Tante chiacchiere e, secondo me, l'autrice non sapeva dove andare. C'è una falla tremenda. Il fascino del greco e della filosofia, da studente del liceo classico, non l'ho nemmeno percepito: tutto già scritto, semplicemente rielaborato un secondo. Concordo con te.

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    1. anche a me ha ricordato una carrellata di film, tutti con lo stesso dettaglio in comune.. la droga e l'acool e non so perché. Per il finale, dopo 620 pagine così, mi aspettavo davvero qualcosa in più. Dispiaciuta per Henry ma soprattutto per Francis. Sono abbastanza desolata ecco. Non avendo mai studiato greco non ho percepito quella mancanza. Comunque credo che lo rileggerò, ho come la sensazione che mi siano sfuggiti dei significati

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  2. Non vedo l'ora di leggerlo anche io anche se, a questo punto, non so più cosa aspettarmi v.v
    Se me lo chiedevi una settimana fa, ti dicevo che mi aspettavo un piccolo capolavoro da cinque stelline... ma dopo la tua review e un'altra che ho letto non sono più sicura che mi piacerà così tanto! Va beh, non mi resta che leggerlo XD

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    1. Secondo me ti piacerà, ma non sarà il capolavoro che ti aspetti. Comunque sono curiosa di leggere il tuo parere *^*

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  3. Non lo conoscevo. La tua recensione mi e' piaciuta,ma non lo leggero', voglio che un libro mi trasmetta altre sensazioni oltre al disgusto.

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    1. Ahahah Sara sì, il disgusto c'è e in parecchie occasioni, per questa generazione che si rovina da sola, che si affoga nell'alcool e nella droga. In realtà c'è un po 'di tutto in questo libro, tutta l'adolescenza di questi ragazzi ricchi e viziati. Insomma è una lettura davvero particolare, per capire bisogna leggerlo!

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  4. Non lo conoscevo, sembra una lettura carina. Me lo segno!

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